Il melograno, coltivazione e potatura della pianta

Coltivazione del melograno.

La pianta del melograno è di medie dimensioni ed a volte può crescere a cespuglio. Ha foglie di colore verde vivo e fiori rossi all’apice dei rami. I fiori possono essere singoli o a gruppi di due-tre in mazzetto.

La fioritura del melograno avviene da giugno a luglio, più tardi rispetto ad altre specie, con il vantaggio di non subire danni dalle gelate primaverili.

Un po’ di storia del melograno

L’origine del melograno non è ben definita per le scarse informazioni su cui basarsi, ma senza dubbio è una pianta antichissima, citata anche nell’Antico Testamento tra le piante descritte della terra promessa. Catone ne ricorda le proprietà nei suoi scritti, Omero racconta che i giardini di Alcinoo, re dei Feaci, ne erano pieni.

Per i Fenici sia il fiore che il frutto avevano un significato religioso, mentre i Romani lo usavano nelle cerimonie come simbolo di ricchezza e fecondità.

Coltivazione del melograno

Il melograno è una pianta che solitamente prospera nei climi temperati caldi, è molto sensibile al freddo e sotto i -10°C può seccare facilmente. Per questo è meno diffusa nell’Italia settentrionale, a meno che non si tratti di giardini riparati e molto soleggiati o zone relativamente più miti.

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Preferisce i terreni profondi e ben drenati, resiste bene alla siccità, ma per le sue esigenze adattabili può crescere anche su quelli argillosi o umidi.

La pianta si può coltivare ad alberello o a cespuglio e può crescere anche oltre i 2,5 metri. L’alberello tende a rivegetare sempre dal basso, ha una chioma un po’ disordinata, con rami che tendono sempre a biforcarsi. La forma a cespuglio è più naturale e facile da coltivare, anche perchè richiede meno potature.

Il melograno è una pianta molto longeva, può vivere fino a 60-70 anni: inizia la produzione dei frutti dopo 3-4 anni dalla messa a dimora e raggiunge il massimo di produzione intorno ai 30 anni. La messa a dimora della pianta si effettua in autunno.

Vuoi moltiplicare una pianta di melograno? I metodi più diffusi sono tre.

✔ Per talea: asportare dalla pianta madre dei rametti di un anno, lunghi 30-40 centimetri, in inverno e conservarli in sabbia o torba. In primavera andranno messi a dimora.

✔ Per propaggine: sotterra un ramo lungo e flessibile senza staccarlo dalla pianta madre, lasciando uscire l’estremità apicale dal terreno. Dopo 1-2 anni, a radicamento avvenuto, si procede al distacco fra le due piante.

✔ Per innesto: su piantine selvatiche ottenute da seme, molto robuste, si innesta una varietà più dolce spesso da frutto.

Gli interventi di potatura del melograno si effettuano per eliminare i rami che hanno già fruttificato o fiorito, diradare i rami in eccesso, togliere quelli mal posizionati e dare una forma più ordinata all’arbusto. Bastano un paio di cesoie o forbici da giardinaggio robuste, non aver paura di provocare danni irreversibili perchè il melograno è molto robusto e mette sempre nuovi rami.

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È meglio effettuare la potatura alla fine dell’inverno, prima della comparsa della nuove foglie primaverili.

Nelle zone più aride è necessaria l’irrigazione, ma che non sia tardiva, altrimenti provoca la spaccatura dei frutti la cui buccia diventa coriacea.

I frutti, le melagrane, maturano in autunno. Tra le varietà da frutto in Italia sono apprezzate soprattutto la “Alappia dolce” e “Dolce nostrana”, anche se le varietà migliori sono ritenute quelle dell’Afghanistan,

Il melograno da fiore è quello generalmente chiamato “melograno nano”, a fiore doppio, di diverso colore: rosso, giallo, bianco, variegato, etc.